it | slo | en | de
home / progetto / territorio
Territorio

Le zone interessate dalla coltivazione dell’olivo nella regione Friuli Venezia Giulia e nella Slovenia sud-occidentale sono molteplici e caratterizzate da condizioni geomorfologiche e climatiche differenti, accomunate tuttavia dall’appartenere alla sottozona "climaticamente fredda", situata al limite settentrionale dell’areale di distribuzione dell’olivo.

01_diffusione

Diffusione dell’olivicoltura nell’area mediterranea.

L’olivicoltura transfrontaliera ha trovato diffusione soprattutto nelle zone collinari e pedemontane, climaticamente ben esposte e, ad eccezione del territorio della Provincia di Trieste, si è sviluppata marginalmente rispetto la coltura principale della vite, integrandosi perfettamente dal punto di vista paesaggistico, contribuendo perciò a valorizzare economicamente il territorio viticolo.

02_colli_or

03_Brda_IMG_4928

Vengono coltivate varietà autoctone, quali Bianchera, Gorgazzo, Drobnica, Črnica, Buga, Storta e varietà umbro-toscane e venete come Frantoio, Leccino, Casaliva, Grignan, Maurino, Pendolino, Lecco del Corno.

04_bianchera

05_bianchera_matura

06_vaso_policonico

 

CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE ED AMBIENTALI

Le zone maggiormente interessate sono: i rilievi collinari triestini [1], alcune aree del Carso [2], il Collio Goriziano [3] ed il Collio sloveno [4], i Colli orientali del Friuli [5], la fascia pedemontana occidentale pordenonese [6], la Valle del Vipacco [7], le zone meglio esposte dei rilievi morenici [8], rilievi pedemontani di Tarcento e Gemona [9].

foto_1381389919

 Localizzazione delle aree interessate dalla coltivazione dell’olivo nell’area transfrontaliera.

1 – Rilievi collinari Triestini

Situati al margine sud-orientale del Friuli Venezia Giulia, lungo la fascia litoranea tra Trieste a Muggia, sono costituiti da un’alternanza di arenarie e marne (Flysch), caratterizzati dalla presenza di piccole valli scavate dai torrenti e da versanti naturali o terrazzati (caratteristici i terrazzamenti denominati “pastini”, nella zona litoranea della costiera triestina). La presenza del mare comporta un clima di tipo quasi mediterraneo, che si diversifica da zona a zona a seconda della differente esposizione al forte vento di Bora. L’area di Muggia, geomorfologicamente facente parte della penisola istriana, risente meno dell’effetto del vento e pertanto il clima è caratterizzato da estati calde e secche ed inverni miti. Le precipitazioni annue risultano essere comprese tra 850 e 1100 mm e le temperature medie annue superiori a 14 °C.

08_trieste

09_trieste

10_trieste

2 – Carso Goriziano e Triestino

L’olivicoltura è presente nelle zone dell’altipiano carsico protette e ben esposte, caratterizzate da una copertura di suolo omogenea e consistente (terra rossa); in particolare in appezzamenti di non grandissime dimensioni e non troppo pendenti (o comunque terrazzati), prevalentemente nei comuni di Duino-Aurisina (TS) e di Sagrado (GO).

11_carso

 

3 - Collio Goriziano

È costituito da rilievi di natura flyschoide, caratterizzati dall’alternanza di livelli marnoso–arenacei e conglomeratici, intervallati da strette e piccole valli. Le colline presentano sia versanti con pendenze elevate sia lievi, in parte conservanti la morfologia naturale ed in parte terrazzati. Il territorio è delimitato ad ovest dal fiume Judrio, ad est dal fiume Isonzo. Dal punto di vista climatico quest’area è soggetta ad estati calde ed inverni anche abbastanza freddi, con temperature medie attorno ai 13°C, precipitazioni annue da 1500 a 1600 mm.

12_collio

14_collio

4 - Collio sloveno

I rilievi collinari del collio sloveno si trovano nella parte più occidentale della Slovenia. Il paesaggio comprende 72 km2 e si estende tra il fiume Isonzo a sud-est ed il fiume Idria a nord-ovest; si sviluppa dalle pendici del monte Corada (812 m s.l.m.) a quelle del Sabotino (608 m s.l.m.), via via scendendo verso la pianura del Friuli Venezia Giulia. La maggior parte dei 45 villaggi e borghi è situata sui crinali delle colline, che si snodano nelle tre principali e nelle numerose creste laterali, sparse a ventaglio partendo dal monte Corada e lungo il fiume Idria verso l'Isonzo. I rilievi collinari sono costituiti dall'alternanza di strati di arenarie, marne e conglomeratida (Flysch). Il clima è caratterizzato da estati calde ed inverni anche abbastanza freddi, la temperatura media annua è di circa 12 °C, la piovosità media annua si aggira attorno ai 1500 millimetri.

14_brda_IMG_494315_brda_IMG_4950

NOTA BENE: Le zone collinari del Collio Goriziano e del Collio sloveno (Brda) appartengono, chiaramente, allo stesso “contesto geomorfologico ed ambientale”.

5 - Colli Orientali del Friuli 

Geomorfologicamente si possono suddividere in due ambienti: la fascia pedemontana ed i colli meridionali: la prima, che si estende da Magnano in Riviera a Cividale del Friuli, è caratterizzata da un substrato di natura flyschoide, costituito da un’alternanza di livelli arenacei e marnosi, pendenze relativamente modeste, piovosità anche abbondanti (da 1700 a 2000 mm annui) e da temperature medie annue che si aggirano attorno ai 12-13°C. In quest’area le caratteristiche climatiche variano, anche sensibilmente, al variare dell’esposizione dei versanti e dell’altitudine. Spostandosi a sud di Cividale del Friuli, tra Moimacco e Premariacco, le pendenze sono inferiori, legate a materiali colluviali ed alluvionali, ma comunque sufficienti all’allontanamento delle acque in eccesso. Infine morfologia più dolce presentano i colli di Buttrio e Rosazzo, caratterizzati da livelli prevalentemente marnosi, alternati a livelli arenacei.

16_colli_or

17_colli_or

 18_colli_or

6 - Fascia pedemontana tra Caneva ed Aviano

Situata al bordo nord-occidentale della pianura pordenonese, è formata prevalentemente dai rilievi costituiti da litotipi terrigeni (conglomerati, arenarie, marne) su cui sono sovrascorsi i litotipi carbonatici del Cansiglio-Cavallo. I versanti sono mediamente pendenti e talvolta terrazzati. Le temperature medie annue si aggirano sui 13°C, mentre le precipitazioni vanno dai 1400 ai 1600 mm annui, inoltre la zona è soggetta nei mesi estivi a violenti temporali e grandine.

19_caneva1

20_caneva

 

7 - Valle del Vipacco

Valle che si estende nella parte sud occidentale della Slovenia, a ridosso della pianura del Friuli Venezia Giulia, e che prende il nome dal fiume Vipacco da cui è attraversta. A nord è circondata dagli altipiani calcarei della Selva di Tarnova, Hrušica e Nanos, a sud viene separata dal Carso dai colli del Vipacco, mentre all'interno della vallata domina il Flysch eocenico composto dall’alternanza di strati di marna ed arenaria. La Valle del Vipacco si estende su un territorio di 352 kmq, suddiviso fra i comuni di Aidussina e Vipacco, e termina ad occidente nella pianura Goriziana. Procedendo lungo la direzione est-ovest, la valle si suddivide in parte alta, media e bassa. Una caratteristica importante della Valle del Vipacco, influenzante la vita locale, è la sua "apertura" verso occidente; questo perché da tale direzione penetra l’influenza del clima mediterraneo, che facilita la crescita delle tipiche specie vegetali mediterranee e di altre che necessitano di molta luce e calore. L'intreccio tra gli influssi mediterranei ed il clima più continentale crea condizioni particolari che portano ad una discreta varietà di piante. Il clima è particolarmente caratterizzato dai venti: il vento caldo ed umido, denominato Mornik, proveniente da sud-ovest, e la Bora, vento freddo ed a raffiche proveniente da E-NE (spesso dalla direzione dell’altipiano di Tarnova). La Valle del Vipacco è soggetta pertanto ad inverni miti ed estati moderatamente calde, le precipitazioni annuali sono di circa 1500 mm con picchi in tarda primavera ed in autunno.

8 - Rilievi dell’Anfiteatro morenico

I rilievi morenici sono costituiti da materiali di origine glaciale, eterogenei sia per granulometria che per composizione (limo, sabbia, ghiaia e ciottoli). La favorevole esposizione a sud dei versanti comporta temperature non troppo elevate, l’area inoltre è soggetta ad una buona ventosità e le precipitazioni annuali (da 1600 e 1800 mm) sono comunque inferiori a quelle che si riscontrano nella zona delle Prealpi.

13 - rive_d'arcano.jpg