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curiosità
  • OLIVI E PAESAGGI

    L'olivicoltura nell'area transfrontaliera di Italia e Slovenia è praticata in diversi contesti ambientali: a ridosso del mare, in zone di pianura, in zone collinarie, sui rilievi carsici e su versanti pedemontani.

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  • IL RACCONTO DELLE TRE SORELLE

    Il Collio, tanto tempo fa, non era abbellito soltanto dai fiori di ciliegi  ma anche da bellissime piante di olivo che conferivano al paesaggio un originale tocco mediterraneo. Gli oliveti acquisirono un particolare fascino quando tra gli alberi grigio verdi iniziarono a rincorrersi leggiadre fanciulle. All’epoca sul Collio vivevano tre sorelle,  figlie di un buon padrone. Le persone del posto lo chiamavano O’Lea, per la sua passione verso l’olio. Tutte e tre le figlie erano di una bellezza superba e traboccanti d’amore. La sorella maggiore si chiamava Vita, dai capelli corvini, dall’eleganza piena di donna matura. La seconda sorella si chiamava bElla, con quel sano tocco amarognolo ed aspro ma dal cuore dolce. La terza sorella sAna, molto simile a bElla, leggermente più sottile ma sempre di buon umore e piana di energia. Con la loro spontaneità colmavano di vita gli oliveti e grazie al potere benefico dell’olio, facevano dei veri e propri miracoli: a chi aveva difficoltà cardiache riducevano la pressione, aiutavano i vecchi contadini indeboliti dal lavoro a migliorare la circolazione, lenivano le difficoltà biliari, ai bambini somministravano l’olio come leggero lassativo. Le sorelle erano talmente amate da tutti, che nessuno poteva immaginare la propria vita senza di loro. Purtroppo, tanto per le olive quanto per i contadini, all’inizio dello scorso secolo vennero tempi duri. L’olio d’oliva non portava più sufficiente guadagno per permettere di sopravvivere e gli oliveti cominciarono a calare di numero. Durante la prima guerra mondiale queste terre furono testimoni di duri scontri che provocarono la quasi totale scomparsa degli oliveti e quelli che si salvarono furono portati via dal grande freddo. Dopo tale fatto, gli agricoltori iniziarono a piantare in massa i vitigni e gli olivi rimasero delle sparute presenze, disseminate qua e la sul territorio. Anche con le tre sorelle il fato non fu benevolo; infatti dovettero prendere la via dell’esilio ed andarsene da casa. La prima andò in Sicilia, la seconda in Spagna e la terza in Grecia ma la terra natia mancava loro molto. Gli anni intanto trascorrevano ed i tempi cambiavano, le persone cominciavano a pensare maggiormente alla propria salute. Le figlie del padrone O’Lea sapevano che sarebbe arrivato il tempo in cui avrebbero fatto ritorno a casa. Hanno rivisto nuovamente il castello di Dobrovo e la torre di Smartno, dapprima si trasferirono dal cugino Leo che miracolosamente era sopravvissuto. Costui era conosciuto per al sua stranezza, ma nonostante ciò le donne lo hanno sempre amato, il suo olio era leggermente più fluido. Tutte e tre le sorelle sono state accolte dalla popolazione con amore ed a braccia aperte e loro hanno ricompensato questa accoglienza risvegliando la tradizione della vita sana e della produzione dell’olio di oliva che ancora oggi aiuta a fortificare più di qualche cuore affaticato.

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